SIAE VS Meta: via la musica da Facebook e Instagram
In poche parole SIAE e Meta (che fa capo a Facebook e Instagram) non sono riusciti a trovare un accordo per la licenza dello sfruttamento dei brani degli autori SIAE che vengono utilizzati sulla piattaforma.
Quindi Video, Reel e Storie che contengono musica degli autori SIAE verranno silenziati, e non sarà più possibile usare il repertorio SIAE per i contenuti.
Non toglieranno solo la musica ma tutto l’audio, visto che nella maggior parte dei casi non riescono a separare la voce dalla musica.
Qualcuno spera che venga data la possibilità di sostituire l’audio, così da mantenere la voce e il contenuto, vedremo se sarà così.
Perché siamo giunti a questo punto?
In sostanza non è chiaro quanti soldi vengano generati da Meta per lo sfruttamento commerciale dei brani usati dai content creator (come d’altronde succede anche per altre Big Tech).
Quindi SIAE ha richiesto trasparenza, ma non ha trovato un alleato con cui costruire un accordo.
Perciò Meta ha dichiarato che rimuoverà tutta la musica licenziata da SIAE sulle sue piattaforme.
SIAE ha dichiarato: “A SIAE viene richiesto di accettare una proposta unilaterale di Meta prescindendo da qualsiasi valutazione trasparente e condivisa dell’effettivo valore del repertorio. Tale posizione, unitamente al rifiuto da parte di Meta di condividere le informazioni rilevanti ai fini di un accordo equo, è evidentemente in contrasto con i principi sanciti dalla Direttiva Copyright per la quale gli autori e gli editori di tutta Europa si sono fortemente battuti.”
Inoltre ha detto: “SIAE ha continuato a cercare un accordo con Meta in buona fede (…) ma non accetterà imposizioni da un soggetto che sfrutta la sua posizione di forza per ottenere risparmi a danno dell’industria creativa italiana.”
Ora, ci sono alcune considerazioni importanti da fare:
1. La licenza va di anno in anno, quindi è scaduta il 31 dicembre 2022. Verranno rimossi anche i contenuti degli anni passati, o solo quelli dal 1 Gennaio ad oggi? E cosa succederà ai ricavi generati in questi primi mesi del 2023? Dove andranno questi soldi? Non è chiaro…
2. Anche Google tempo fa aveva minacciato di agire così, ma poi un accordo era stato trovato. Ci sarà quindi una nuova trattativa? Meta vuole testare fino a che punto può spingersi?
3. Nel mondo più di 150 paesi hanno trovato un accordo. In Italia no. Questa presa di posizione da parte di SIAE potrebbe far risvegliare anche gli altri paesi in modo che venga richiesta più trasparenza? Altrimenti potrebbero esserci serie conseguenze per gli artisti italiani che sfruttano la loro musica sulle piattaforme…
4. I brani che non rientrano nel repertorio della società (ad esempio Soundreef) continueranno a essere disponibili nella libreria musicale di Meta. Autori Soundreef potete dormire sonni tranquilli (per ora).
5. Le piattaforme Social sanno di avere una grande responsabilità verso i titolari dei diritti d’autore e dicono di essere costantemente impegnate per salvaguardare la diffusione dei contenuti tutelati, nel pieno rispetto delle normative vigenti. Ma forse non stanno facendo abbastanza? Oppure se ne stanno approfittando?
6. È ancora presto per stabilire l’impatto che questa decisione avrà sugli autori SIAE in Italia e nel mondo, ma visto che Facebook e Instagram sono i due più grandi Social Network al mondo, le ripercussioni potrebbero essere molto pesanti.
7. Il tema dello sfruttamento dei diritti d’autore online era già stato presentato in parlamento per essere discusso. Ma come spesso accade, l’argomento non era stato considerato prioritario, perciò è stato più volte rimandato. Visto quello che è successo speriamo che ora accelerino…
8. I sindacati chiedono di rispettare i parametri di contrattazione identificati a livello europeo soprattutto in presenza di chi ha introiti enormi e grandemente differenziati. Vedremo quanto saranno davvero in grado di farsi valere di fronte a un colosso.
Conclusioni
Personalmente spero che venga riaperto il dibattito e che questa reazione da parte di Meta sia solo una presa di posizione temporanea.
Se anche a livello europeo venisse fatto un tavolo di discussione, forse qualcosa potrebbe cambiare.
Ma è ancora presto per dire cosa succederà. Vedremo l’evoluzione di questa decisione nei prossimi giorni.
Vi tengo aggiornati!
Nicola