Era davvero dura per me…
Svegliarsi da musicista e indossare la maschera da dipendente…
La mia consolazione era sapere che a fine giornata avrei potuto dedicarmi a ciò che amavo e che con i soldi guadagnati avrei potuto acquistare attrezzatura migliore…
Negli anni successivi continuo a fare piccoli lavoretti musicali e intanto perfeziono le mie abilità da produttore…
Nel 2001 poi mi viene finalmente commissionato il primo “vero” lavoro: comporre una traccia jazz.
Ero al settimo cielo perché oltre all’importanza del lavoro, era anche ben pagato…
Ma c’era un problema…
Non avevo idea di come comporre un brano di quel livello…
Non conoscevo la teoria musicale, l’armonia, figuriamoci leggere uno spartito…
Così, assieme ad un amico, decisi di iscrivermi ad un corso di pianoforte in una scuola della mia zona…
Dopo circa 1 anno scoprì che in questa stessa scuola davano anche un corso chiamato “Popular Music”, una specie di laurea breve della durata di 2 anni...
In pratica era un percorso che (in teoria) avrebbe dovuto darmi le competenze necessarie per lavorare nel settore del musica…
Per me sarebbe stato un sogno iscrivermi, ma avevo due grandi ostacoli davanti a me:
Era molto costoso (parliamo di parecchie migliaia di euro all’anno) e le lezioni si tenevano dal lunedì al giovedì, dalle 9:00 alle 17:00, proprio durante i miei turni da operaio.
Sapevo che l’unico modo per poter seguire le lezioni era dover lasciare il mio lavoro…
E la tentazione era tanta… ma la paura pure!
“E se dopo il corso non troverò lavoro?” “Cosa ne sarà del mio futuro?” “Riuscirò a mantenermi solo con la musica?”
Queste e tante altre domande non mi facevano più dormire la notte…
Per non parlare dei miei genitori, che quando gli parlavo di voler vivere di musica mi guardavano come un pazzo uscito dal manicomio…
Continuai a rimuginare sull’argomento per parecchi giorni…
Finché mi resi conto che qualsiasi stipendio non sarebbe mai bastato a riempire il vuoto creato dal rimpianto…
Così un mattino mi alzai dal letto e presi la decisione che avrebbe cambiato la mia vita per sempre:
“Mollo tutto e mi iscrivo a quel corso!”
E così feci.
Il giorno stesso mollai il lavoro da operaio e investì tutti i miei risparmi per iscrivermi a quel corso…
E da lì iniziò la mia avventura…
Accordi, solfeggio, training per allenare l’orecchio…
Finalmente ero immerso in tutto ciò che amavo…
E nel frattempo iniziai a fare qualche lavoretto extra…
Nell’estate di quell’anno andai a lavorare per l’Ente Lirico di Verona…
Ogni giorno bisognava richiedere i permessi per l’evento della sera e il mio compito era portare i documenti in SIAE, in Camera di Commercio, Teatro, Biglietteria e in Comune…
Ho consumato parecchie paia di scarpe per quel lavoro, ma n’è valsa la pena, perché iniziai a scoprire tutte le dinamiche dietro l’organizzazione di eventi nel settore musicale…
Ero felice perché ero stato assunto a tempo pieno, ma io volevo produrre i dischi!
Così iniziai ad inviare richieste e demo di miei lavori a diverse case discografiche…
Purtroppo però, non ricevetti molte risposte… anzi non ne arrivò quasi nessuna.
Per quanto mi impegnassi sembrava impossibile ottenere una risposta da quei “pezzi grossi”...
Quelle poche che arrivavano erano piene di: ”Sei bravo però…” oppure “Ma adesso stiamo cercando altro…” ecc
Dopo aver ingoiato rospi amarissimi e ricevuto parecchie porte in faccia, capì che dovevo cambiare strategia…